Secondo l’Israel Democracy Institute, solo il 15% degli israeliani vuole Benyamin Netanyahu come premier dopo la fine della guerra.
Sembrano che i cittadini israeliani siano ormai stufi dell’uomo che li guida. A confermarlo è un sondaggio dell’Israel Democracy Institute, che evidenzia come una buona fetta del Paese non desideri avere più Benyamin Netanyahu come primo ministro, una volta che la guerra sarà finita.
Netanyahu in calo nei sondaggi
Come cita il Times of Israel, il 15% degli israeliani vuole che il primo ministro Benyamin Netanyahu resti in carica dopo la fine della guerra. Ma si registra anche un forte sostegno al proseguimento dell’operazione militare sulla Striscia Gaza: un conflitto che ormai va avanti da quasi tre mesi.
Nel rapporto emerge anche come il 56,1% (65,2% fra gli ebrei, 11,5% fra gli arabi) ritiene che il miglior modo di giungere alla liberazione degli ostaggi è di continuare l’offensiva militare in maniera intensiva, mentre solo il 24% preferisce l’ipotesi scambio di prigionieri.
Inoltre il 66% degli intervistati ritiene che Israele non dovrebbe accogliere la proposta degli Stati Uniti di passare a una nuova fase della guerra a Gaza riducendo i bombardamenti sulle aree abitate. Infine, il 50,9% degli israeliani sostiene che sia necessario assestare un duro colpo alla milizia sciita hezbollah, pur rischiando l’apertura di un altro fronte a nord.
Preferenze sul futuro primo ministro
Il sondaggio evidenzia anche che il ministro del Gabinetto di guerra, Benny Gantz, è il candidato più popolare per la successione, scelto dal 23% degli intervistati. Tuttavia, non c’è ancora un chiaro favorito per la carica di primo ministro.
Gli intervistati sembrano avere una visione poco ottimistica sul futuro della sicurezza di Israele. Il 32,3% si dichiara moderatamente pessimista, mentre il 20,5% è molto pessimista. Solo l’8,1% si mostra molto ottimista, con un ulteriore 32,4% che si dice moderatamente ottimista.